Val Chiavenna
24-25
Ott
Val di Mello
Sono mesi che sogniamo di passare due giorni in verticale e finalmente ce l’abbiamo fatta! Già da un anno Fede aveva costruito un portaledge - piccola tenda da parete con piattaforma rigida - perché per le nostre tasche costava un po’ troppo… Il tutto è stato poi perfezionato grazie alle dritte di un amico e finalmente questo weekend il nostro sogno si è materializzato!
La nostra idea è ripetere una via di artificiale moderno ma, purtroppo, ci sono poche informazioni in merito, così ci fidiamo di un breve report scovato su internet e venerdì sera partiamo in direzione di Chiavenna. Lungo la strada ci viene fame, così ci fermiamo per un veloce spuntino e per stendere la lista dell’attrezzatura necessaria. Approfittiamo del parcheggio illuminato del fastfood per preparare gli zaini, che risultano incredibilmente pesanti: son ben tre, uno con il materiale da bivacco da recuperare, uno con attrezzatura e uno che contiene il portaledge… Ma penseremo domani a come fare a trasportarli alla base della parete, adesso abbiamo solo una gran fretta di andare a dormire, così ripartiamo per la nostra meta. Per la prima volta in tanti anni, lascio la guida del furgone a Fede per fare un pisolino, che ovviamente ne approfitta per sottolineare che non sono più adatto per fare le ore piccole durante la settimana! Arrivati a destinazione ci infiliamo subito nel letto ma, 5 minuti dopo, sentiamo bussare al furgone: mi armo di pentolino, apro e… Tutto ok, sono Carabinieri che stanno facendo un controllo, a detta loro ci siamo fermati in un posto molto losco. Le nostre facce da bravi ragazzi comunque li convincono, tutto fila liscio e ci lasciano in pace.
Al suono della sveglia – presto! - si ripropone il problema dei tre zaini. Prevale il diritto di anzianità, quindi a Fede toccano i due più piccoli, a me quello grande e ci incamminiamo verso la parete. Verso le 9 iniziamo a scalare e i tiri si susseguono tranquillamente… in questi casi, ci si attende sempre la fregatura, ma oggi sembra proprio non esserci e alle 15 siamo già ben oltre le aspettative! Unico intoppo: nel testare una protezione, la scaglia di roccia vicina si rompe e mi cade sul dito. Per me nulla di grave, peccato però che fosse la casa di un pipistrello che io, molto amichevolmente, mi offro di ospitare da noi per la notte, offrendogli anche la cena! In un’oretta allestiamo il nostro albergo da mille milioni di stelle e ci mettiamo a cucinare una cena abbondante: pasta liofilizzata alla carbonara per me e al ragù per Fede, pane e tonno, biscotti con latte condensato, crema di nocciole, manca solo un the caldo che, mannaggia a noi, ci siamo dimenticati. Poco dopo le 18 inizia a far buio e noi ci imbustiamo nel sacco a pelo, non prima però di aver creato un piccolo riparo dalla rugiada con le metalline. Ci aspettano ben 14 ore di sonno, e dormirle per noi non è certo un problema! Al mattino seguente, aspettiamo il sole per lasciare il caldo tepore del sacco a pelo e con calma facciamo colazione. Riprendiamo a scalare verso le 10, ora ci aspettano i tiri più impegnativi della via, che troviamo molto belli, con qualche passaggio aleatorio su piccoli aggeggi metallici! Arrivati in cima, siamo increduli di aver terminato la via in relativa velocità e tranquillità e ci complimentiamo a vicenda sognando in grande stile. Durante la discesa, ci caliamo in uno stupendo bosco dai caldi colori autunnali del tardo pomeriggio! Smontiamo il bivacco e in breve siamo al furgone, sistemiamo il materiale e ci dirigiamo verso casa, felici come bimbi appena usciti dal parco giochi!
Note tecniche
Parete del castello, via Nirvana Verticale, 6a e A2 (moderno) 240 mt
Riferimenti bibliografici
Report su Gulliver.it di ilcontevlad
"Ehi amico, ho un'idea, cosa ne pensi se trascorriamo qualche giorno alla grotta che c'è alla base del Precipizio degli asteroidi?"
Comincia con questa telefonata all'ormai fidato amico Piero - che ultimamente non perde nemmeno un colpo - una delle più belle avventure che ho trascorso in montagna negli ultimi tempi...
Giovedì sera partiamo, la nostra destinazione è sempre lei, la mitica Val di Mello, che negli ultimi tempi mi sta "catturando", ogni tentativo di sfuggirle è reso vano dalla sua straordinaria bellezza, lo so, è inutile. Non avendo il furgone, questa prima notte la trascorreremo alla base del ciclopico Sasso Remenno, che sotto la sua parete più strapiombante offre un buon posto da bivacco: peccato che proprio in quel punto sorga un bel cartello che vieta ogni forma di campeggio... va beh, dai, ma chi vuoi che si fermi a controllare? Piero mi fa poi giustamente notare che tra i simboli sul cartello non c'è nulla che raffiguri "persona che dorme nel sacco a pelo", quindi ci riteniamo quasi in regola. Questa sarà l'unica notte in cui qualche brivido freddo tenterà di rendermi il sonno difficile, complice anche il fatto che ho dormito - accidenti a me! - senza pantaloni. Sveglia abbastanza presto, the caldo, e l'avventura comincia ad entrare nel vivo: lo zaino è quello delle grandi occasioni (o dei grandi mal di schiena?), anzi, il mio richiama vagamente la torre di Pisa, ma non importa, l'entusiasmo allevia la fatica e dopo circa un'ora e mezza arriviamo a quella che sarà la nostra casa per le due notti successive: una confortevole grotta posta proprio alla base del Precipizio degli Asteroidi, ovvero la parete su cui scaleremo sia oggi che domani.
Dopo una meritata pausa panino, attacchiamo Self Control, una bellissima linea che alterna una prima parte in fessura a una seconda in placca, e, come ormai noto in questa valle, anche in questo caso, si verifica la proporzione "spit sta a placca come roccia sana sta a Dolomiti". Comunque tutto procede bene, e, mentre mi sto calando, la mia attenzione è attirata dalle fessure, tanto attraenti quanto agguerrite, su cui passa Bodenshaff, la via che abbiamo intenzione di scalare il giorno successivo. Proseguo la calata non senza qualche timore su quello che ci aspetterà...
Giusto il tempo di raccogliere un po’ di legna, sistemarci per la notte e il giorno rapidamente si spegne. Il fuoco ci riscalderà e ci terrà compagnia. Il silenzio della notte è interrotto da un ghiro che vorrebbe nutrirsi dei nostri viveri, ma una violenta quanto tempestiva scarpata gli farà cambiare idea...
Il giorno successivo, dopo un'abbondante colazione, facciamo giusto quei trenta passi necessari per attaccare la via. Parte Piero, al quale spettano i primi quattro e impegnativi tiri di Anche per oggi non si vola. Cerchiamo di scalare abbastanza velocemente, consapevoli che le ore di luce a disposizione non saranno ancora molte e che il difficile deve ancora arrivare. Giungiamo così sotto le fessure di Bodenshaff e invertiamo i ruoli: ora infatti tocca a me scalare da primo di cordata. I tiri successivi ci impegnano a fondo ma al tempo stesso ci permettono di percorrere un itinerario straordinario e avventuroso, poco ripetuto, e perciò ancora più selvaggio. Il buio ci sorprende mentre facciamo le ultime doppie che ci riportano al bivacco. La routine non cambia: fuoco, cena, sacco a pelo.
Il terzo giorno raccogliamo le ultime forze e andiamo in direzione del Pilastro del bastogene, dove le emozioni non tarderanno ad arrivare, soprattutto quando, durante la discesa, una doppia ha pensato bene di incastrarsi; fortunatamente, si è arresa abbastanza facilmente.
Si conclude così anche quest'avventura, e in breve veniamo travolti dalla civiltà che, con i suoi frenetici ritmi, ci riporta bruscamente alla nuda e cruda realtà, di cui non sentivamo di certo la mancanza.
Note tecniche
Self control 240 m 6a+,6b,RS2+
Anche per oggi non si vola (prime 4 L) +Bodenshaff 7a (VI + e A2) 400m
Pilastro del bastogene 230m 7b(VII e A1)RS2+
Riferimenti bibliografici
Val di Mello di M.Sertori Ed. Versante Sud