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Monte Nero

Forse un errore di interpretazione nella lettura del messaggio? Forse la mia sbadataggine che ultimamente aumenta in maniera esponenziale? Può darsi, fatto sta che arrivo a casa di Alessio con mezz'ora di ritardo e, strano ma vero, del mio portafoglio non c'è più traccia, sembra si sia volatilizzato nel nulla: ma ora non c'è tempo per cercarlo, dobbiamo partire. Comincia così, in un contesto di fermento  generale e degenerante, questo weekend all'insegna dell'arrampicata su ghiaccio e misto. Il nostro punto d'appoggio è l'ormai collaudato e confortevole bivacco invernale del rifugio Segantini che raggiungiamo in tarda serata, e che all'improvviso spunta sotto la luce delle frontali senza nemmeno che ce ne rendessimo conto; ma come, siamo già arrivati? Eh

31 Ott

1 Nov

Note tecniche 

Clean climb WI 4/M 6 e 3 p.a. (uscita diretta)

 

Riferimenti bibliografici

planetmountain.com

sì, camminare di notte ogni tanto porta anche delle belle sorprese...

La mattina seguente, una sana colazione a base di buste liofilizzate mi conduce dritto a pits-stop, dove ritornerò rigenerato pronto per il lungo avvicinamento. Quanta invidia per l’amico Riccardo, mio compagno di cordata, che non accusa minimamente il freddo e che sfoggia un vestiario quasi primaverile! Arrivati sotto la parete del Monte Nero ci dividiamo: io e Riccardo scaleremo clean climb, Alessio e Federico, con un logico percorso, faranno un concatenamento di più vie. Circa a 2/3 della parete ci troviamo di fronte ad un dilemma: dritti per il canale di neve, o a destra, per facili roccette ? La scelta ricade sull'uscita diretta che non ha nulla in comune con la via originale, dal momento che le difficoltà sono nettamente più alte. Si tratta infatti di quattro tiri impegnativi che ci conducono faticosamente sul filo di cresta. Arriviamo in cima non troppo presto, facciamo la prima doppia nel canale e, ironia della sorte, le corde si incastrano. Un montante mi colpisce dritto allo stomaco. Che si fa adesso? Risalire 60 m di corda di cui 30 nel vuoto? Analizziamo bene la situazione e decidiamo di risalire i primi 30, dopodiché taglieremo la corda e utilizzeremo la restante per calarci fino a terra. La scelta si rivela azzeccata! Mandiamo un messaggio ai nostri amici e ci incamminiamo verso il rifugio; ormai è tardi ed è buio, ma per fortuna seguiamo la bella traccia nella neve (grazie Ava e Fede!!) e arriviamo stanchi ma felici al bivacco, dove un buon brodo caldo cosparso di agnolini ci manda dritti in letargo. 

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